Fine settimana denso di mercatini floreali. E’ un bene? Non so. Un’offerta sempre più ampia non corrisponde purtroppo ad un livello qualitativo sufficiente. I vivaisti non possono sdoppiarsi e il pubblico neanche con effetti dannosi per tutti , soprattutto per i primi, che devono affrontare costi di trasferta non ripianati probabilmente da incassi sufficienti. Vicino a Milano nello scorso fine settimana ben due manifestazioni a pochi chilometri di distanza ,” Giardini nel tempo” a Cesano Boscone e “Cusago in fiore” hanno evidenziato pesantemente , a mio avviso, i limiti di queste scelte. Ieri , complici le previsioni meteo che davano una Liguria più assolata , mi sono allora spinta fino a Celle Ligure dove era in corso la prima edizione di “That’s aromi”. Se fosse stata deludente mi sarei almeno ripagata con qualche ora di tiepido sole e profumo di mare!
Ho trovato un mercatino grazioso in una bella cornice, non tantissimi espositori ( del resto il tema era ristretto , anche se poi non tutti presentavano unicamente piante aromatiche) ma con allestimenti ben curati . Quel che mi ha più colpito è stato comunque un libricino ben fatto, redatto dal Comune di Celle e distribuito gratuitamente , dal titolo “Sette buone erbe cellasche-Il Prebuggiun della Tradizione” col quale far conoscere e valorizzare uno dei prodotti della sua terra , il prebuggiun appunto , uno dei simboli identificativi del territorio insieme agli altri prodotti più conosciuti , come il basilico o le verdure da orto. Il comune di Celle ha infatti aderito al progetto Pyrgi , portato avanti dal Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola ( CeRSAA ) e volto alla valorizzazione della produzione agricola di nicchia del mediterraneo. Peccato che la presentazione dell’iniziativa e la possibilità di partecipare ad una passeggiata botanica alla scoperta del Prebuggiun cellasco si siano svolte il giorno prima !
Ma veniamo al Prebuggiun , un mazzetto composto da sette erbe di campo che nascono in primavera , dopo le abbondanti piogge primaverili e vengono raccolte per cucinare la rinomata torta pasqualina. Anche dopo la assolata pausa estiva continua la raccolta fin quasi a Natale dove vanno invece a comporre il ripieno dei ravioli di magro.
Fino alla prima metà del secolo scorso era uso comune le sere di primavera fare un pasto a base di prebuggiun. L’orto era un lusso che si poteva permettere solo chi aveva un pozzo che portava acqua nel proprio terreno e le verdure, se non raccolte direttamente nei campi , venivano acquistate dagli ortolani. Le donne e le bambine si recavano allora nei prati e nelle rive i”n tu scitu de il Cian”, in località Costa o nei luoghi più umidi dove sapevano di poter trovare il cresciun, verso i piani di Celle, il Caniggiun vicino al Rio Calan. Riempivano i loro grembiuli, ben attente ad arrivare sul posto prima della vicina di casa per raccogliere le erbette più buone.
In ricordo e salvaguardia di questa antica tradizione , il Comune di Celle certifica questo mazzetto di erbe , protetto e contraddistinto anche da relativo marchio depositato ( evidenziato sulle vetrine di molti ristoranti, bar, gastronomie del luogo ).
Nelle campagne delle prime alture cellesi, dal terreno più ricco di azoto , si trovano comunemente queste sette erbe commestibili che vanno a comporre il mazzetto certificato.
Borago officinalis – borraggine, boraxe, burage, buraxa
Malva sylvestris – marva, varmetta, mavva, marba
Raphanus raphanistrum – ramolaccio selvatico, armuassa, remuassu
Reichardia picroides– gattalerve, latalève, gattalaegua, lattalepre, talegua
Sanguisorba minor – pimpinella, salvastrella
Silene vulgaris – coettu, erba scipettina , strigoli
Sonchus oleraceus – crescione, dente di cane , lattarolo, cicerbita
Queste invece sono le cartoline con le ricette tipiche liguri preparate con queste erbe spontanee