AGRUMI A MILANO- UNA MOSTRA MERCATO DEL FAI
Ormai da qualche anno viene organizzata a Milano dal Fai una bella mostra mercato dedicata agli agrumi. Solitamente nel bellissimo giardino di Villa Necchi Campiglio, quest’anno sarà spostata eccezionalmente a Palazzina Appiani, l’Arena del Parco Sempione. Oltre alla collezione di piante del vivaista Davide Chiaravalli di Monza, saranno in vendita marmellate di agrumi del Giardino della Kolymbetra del Fai nella Valle dei Templi di Agrigento, i canditi dello storico confettiere Pietro Romanengo, le scorze ricoperte di cioccolato della Dolceria Bonajuto di Modica …e altro ancora. Verranno infatti esposte due interessanti collezioni pomologiche: i frutti veri, anch’essi provenienti dal vivaio di Davide Chiaravalli, e le perfette repliche degli stessi, eseguiti in ceroplastica dal talentuoso artigiano biellese Davide Furno secondo la tecnica inventata dal celebre scienziato-artista Francesco Garnier Valletti nell’800. –
Per vistare Agru-mi:
- Sabato 14 febbraio dalle 12 alle 18
- Domenica 15 febbraio dalle 10 alle 18
Prima di visitare la mostra ripropongo ancore qualche nota sugli agrumi che ho scritto un paio di anni fa per l’occasione.
Gli agrumi e il mito: delle arance si narra fossero i “pomi d’oro ” del giardino delle Esperidi (le tre figlie di Espero dio della Notte ) sorvegliato da un feroce serpente. Ercole uccise Espero per rubargli i frutti e donarli a Euristeo. Ora si rende omaggio alla mitologia nel nel nome del frutto degli agrumi, che viene chiamato esperidio
La fitogeografia: l’origine di tutti i Citrus pare sia l‘India e l’Estremo Oriente, le fortunelle e l’arancio dolce (Citrus sinensis) arrivano dalla Cina, ed il Poncirus dalla Corea e dalla Cina. Il limone sembra avere origine nel nordest dell’India da ibridi naturali di cedro e arancio amaro (Citrus aurantium). Il chinotto (Citrus x myrtifolia), che deriverebbe da una mutazione dell’arancio amaro pare sia invece originario del Mediterraneo
Gli agrumi nella storia del paesaggio: la coltivazione di questi frutti ha richiesto grandi lavori di trasformazione del paesaggio naturale , vedi la Conca d’Oro a Palermo o i terrazzamenti con le limonaie del Garda di cui ho parlato lo scorso anno . Innumerevoli gli esempi di giardini in cui aranci e limoni diventano i protagonisti assoluti , come i giardini arabo andalusi e quelli imperiali delle corti nord europee dove magnificenti serre ospitavano in inverno pregiati esemplari coltivati in vaso da esporre poi all’aperto per evocare con profumi e colori le estati mediterranee. Ancora oggi nel parco di Sans Souci a Postdam, ogni estate si celebra il Sizilianische Garten per ricreare l’ambito paesaggio mediterraneo
Qualche nota botanica: gli agrumi sono piante sempreverdi della famiglia delle Rutaceae ad eccezione del Poncirus che è caducifoglio. Le foglie sono lanceolate o ellittiche, intere, coriacee. Sembrano foglie semplici, ma sono in realtà la foglia centrale di un antico insieme di tre foglioline che è andato perduto con lo sviluppo, tranne che nel Poncirus trifoliata che conserva la forma originale. Nelle piante da seme ci sono delle spine più o meno grandi accanto alle foglie, ma le piante che vengono coltivate nei frutteti di solito le perdono. Se però un agrume viene abbandonato e si inselvatichisce, torna a mettere le spine. Il fiore, profumato, si chiama zagara.