giardini e orti botanici
fogliolina
Chanousia: un bellissimo giardino alpino al Passo del Piccolo San Bernardo

Sono stata a visitare questo piccolo giardino alpino intorno al 10 di agosto, in una splendida e calda giornata di sole…e tutto mi è sembrato perfetto. Sinceramente mi aspettavo una visita sicuramente interessante, ma non così piacevole. Spesso i piccoli giardini botanici di montagna presentano una collezione di piante alpine raggruppate su un pendio roccioso con cartellini che ci ricordano i loro nomi. Qui a Chanousia invece quel che colpisce è la sistemazione accurata dove le specie esposte sono state suddivise in habitat naturali: la prateria alpina, le roccere silicee e calcaree, il laghetto e il prato umido, il macereto (ammasso di detriti rocciosi franati) ….si passeggia come se ci si ritrovasse in un giardino in cui si è voluto sì dare un’impronta ma poi si è lasciato fare alla natura. Si passeggia lungo sentieri che costeggiano prati fioriti, sponde di ruscelli e di laghetti..come se tutti gli ambienti alpini fossero concentrati in uno spazio ristretto.

L’ingresso del giardino alpino

Chanousia, che è uno dei giardini alpini più antichi d’Europa,  deve il suo nome all’ abate Chanoux che l’ha fondato nel 1897 ( quest’anno si sono festeggiati i 120 anni dall’apertura) con l’intento di preservare i gioielli della flora alpina.

Un angolo del giardino roccioso

Tra le due guerre aveva acquistato fama internazionale ospitando fino a 4000 specie provenienti da tutte le zone alpine del mondo, ma durante la seconda guerra mondiale fu quasi completamente distrutto. Solo nel 1976, grazie alla collaborazione e accordi tra organizzazioni scientifiche italiane e francesi ( ora il giardino alpino è in territorio francese a circa 800 m dal confine italiano), si è iniziata la ricostruzione.

 

Lilium martagon

Chanousia occupa ora un ettaro di terreno e ospita un migliaio di specie quasi tutte provenienti dall’arco alpino, oltre ad alcune presenti sull’ Himalaia, Caucaso o Pirenei.

Pubblico qualche foto, ma se riuscirete a farci un salto è certamente meglio.

La zona con le piante palustri e da sponda
L’ambientazione naturale del giardino alpino
Cicerbita plumieri
Achillea stricta
Aconitum napellus
Alchemilla alpina
Campanula lactiflora
Centaurea nervosa
Delphinium brunnonianum
Gentiana purpurea

Chanousia si trova al Colle del Piccolo San Bernardo, a 2170 m di altitudine, a 13 km da La Thuile e appena superato il confine francese.

E’ aperto,tempo permettendo, da luglio a metà settembre tutti i giorni dalle 9,00 alle 18,00

www.chanousia.org

Per saperne di più, sul sito de la “Société de la Flore Valdôtaine” ( www.sfv.it ) si legge questo:

…Con il passare degli anni, sotto la direzione del prof. Lino Vaccari, il giardino acquistò fama internazionale e, prima dell’ultima guerra, aveva in coltura più di 4000 specie di piante di ambiente alpino di tutto il mondo.
Venne abbandonato nel 1941 e distrutto a causa delle vicende belliche; dopo la guerra, trovandosi in territorio diventato francese, una serie di difficoltà ne impedì a lungo la ricostruzione. Il giardino divenne così un luogo incolto e la maggior parte delle specie introdotte morì per la diffusione della vegetazione spontanea.
Verso la metà degli anni ’70, grazie all’interessamento della Société de la Flore Valdôtaine, della Société d’Histoire Naturelle de la Savoie e di botanici di fama, si giunse ad un accordo tra Francia ed Italia, con la creazione di un’Associazione Internazionale per la gestione della “Chanousia”.
Nel 1976 iniziarono ufficialmente i lavori di ricostruzione finanziati dall’Ordine Mauriziano, dall’Amministrazione Regionale della Valle d’Aosta, dal Dipartimento della Savoia e dai Comuni posti sui due versanti del colle.
Il prof. Bruno Peyronel dell’Università di Torino fu il primo direttore a cui, dopo la morte avvenuta nel 1982, successe il prof. Philippe Küpfer dell’Università di Neuchâtel.
Sono stati ricostruiti i fabbricati della Direzione e il laboratorio, ripristinati i sentieri e gran parte delle aiuole. Si è provveduto al recupero, alla rideterminazione delle specie sopravvissute e a ricostituire in parte le collezioni, mediante la raccolta di piante in natura o facendole nascere da semi ottenuti da altri giardini alpini.

Attualmente il giardino conta una collezione di circa 1200 specie alpine e nivali. Le severe condizioni climatiche del Colle del Piccolo San Bernardo consentono unicamente la coltivazione di queste piante, adattate a vivere con periodi vegetativi molto brevi, a volte anche di un solo mese.
Negli ultimi anni una particolare attenzione è stata dedicata alla riproduzione di habitat tipici dell’alta montagna: roccere, morene, torbiere, ruscelli e laghetti. Questa molteplicità di ambienti permette di collocare le nuove specie introdotte secondo le loro esigenze ecologiche.
Il giardino è aperto, quando la neve lo permette, nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre.

 

 

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