In occasione del meeting ” I maestri del Paesaggio”, che viene organizzato a Bergamo ogni anno in questo periodo, ho voluto vistare questa recente sezione dell’ Orto Botanico cittadino dedicata alle piante alimentari e alla biodiversità.
“Valle della Biodiversità”, è stato infatti chiamato questo orto botanico, realizzato nel 2015 nei pressi del Monastero di Astino sito nella parte bassa di Bergamo, mentre lo storico Orto Botanico “Lorenzo Rota” si trova in quella alta.
Credo che il periodo migliore per visitarlo sia verso giugno-luglio, quando le piante sono al massimo della produttività, ma anche ora che è settembre il luogo rimane affascinante e didatticamente interessante. Peccato che la giornata nuvolosa non mi abbia permesso di scattare foto migliori.
L’orto botanico è organizzato in aiuole lunghe e strette, tutte delimitate da pali in castagno,che si sviluppano lungo un pendio. In ogni aiuola vengono coltivate le piante di importanza alimentare appartenenti alla stessa famiglia; Brassicaceae, Fabaceae, Poaceae, Solanaceae, Amaryllidaceae…in totale una decina di famiglie, rappresentate qui con 300 specie e 1200 varietà di piante. Cartelli divulgativi aiutano nel riconoscimento della singola specie e dell’intera famiglia.
La Valle della Biodiversità, che si estende su una superficie di quasi un ettaro, è circondata dai boschi collinari all’interno del Parco regionale dei Colli.
All’inizio del percorso numerosi cartelli divulgativi raccontano il rapporto tra le piante alimentari e l’uomo. Questo evidenzia 3 numeri basici: 7000 le specie coltivate o raccolte per uso alimentare nel mondo di cui 30 sono quelle da cui ricaviamo il 95% dell’energia alimentare. Tra queste solo 3 (frumento, riso e mais) ne forniscono da sole circa il 50%
Qui viene spiegata l’importanza di mescolare fiori alle piante orticole. I fiori infatti permettono lo sviluppo dei sirfidi le cui larve sono voraci predatrici di insetti dannosi alle colture. Ecco perché in queste aiuole sono così diffusi diverse varietà di tagete, cosmos, nasturzi…
L’importanza di mantenere la biodiversità vegetale come fonte inesauribile di sostanze e composti chimici utili in svariati settori, dalla medicina ai biocombustibili.
Qui ad Astino l’intento non è stato unicamente quello di creare un orto botanico divulgativo per far conoscere il nome delle specie vegetali, ma anche di sperimentare tutte le tecniche sostenibili per preservare la biodiversità e avviare un’agricoltura multifunzionale: utilizzo di rotazioni e sovesci assenza di pesticidi e fertilizzanti chimici, cura delle siepi e degli ambienti siti ai margini dell’orto come fossati, campi, filari…
Un altro cartello spiega come la base dell’alimentazione di tutti i popoli sia sempre stato il binomio cereale/legume: riso e soia in oriente, mais e fagioli in centro america, frumento o orzo e piselli/lenticchie in medio oriente
Nell’autunno di quest’anno pare inoltre che qui ad Astino sia prevista la piantagione di 200 alberi da frutto e il ripristino dei muretti a secco. I lavori fervono anche in vista dell’imminente sessione del G7 dell’agricoltura, che si terrà in questa sede il 14 e 15 ottobre.
Prima di uscire ho chiesto se parte del raccolto fosse destinato alla vendita. Mi hanno risposto che a volte succede, bisogna iscriversi alla mailing list per essere informati sulle iniziative.
Per informazioni:
www.ortobotanicodibergamo.it